La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle con una forte base autoimmune, che coinvolge una predisposizione genetica ma viene frequentemente scatenata o aggravata da diversi fattori esterni o comportamentali. Spesso le persone affette non sono consapevoli di come alcune abitudini quotidiane o condizioni comuni possano peggiorare i sintomi della malattia, portando a ricadute improvvise o a un peggioramento della qualità della vita.
Fattori ambientali e stili di vita che peggiorano la psoriasi
Uno degli elementi più importanti che incidono sull’andamento della psoriasi sono fattori ambientali e comportamentali. In primo piano troviamo lo stress: situazioni di ansia prolungata, eventi traumatici o grande pressione psicologica possono provocare un aumento della risposta infiammatoria dell’organismo e innescare la comparsa di nuove lesioni cutanee. Non a caso molti pazienti riferiscono che i peggioramenti coincidono con periodi particolarmente difficili dal punto di vista emotivo o mentale.
Un altro aspetto determinante è il fumo di sigaretta. Il fumo è un potente fattore infiammatorio che rende la pelle più suscettibile ai processi autoimmuni, spesso peggiorando sia la gravità che la resistenza delle placche ai trattamenti. Anche il consumo eccessivo di alcol agisce in modo negativo: oltre al danno diretto sulle cellule cutanee, l’alcol altera il microbiota intestinale e aumenta la risposta infiammatoria sistemica, aggravando soprattutto i casi maschili di psoriasi.
Non meno influente è l’obesità: il tessuto adiposo in eccesso produce citochine infiammatorie che amplificano le manifestazioni della malattia e rendono meno efficaci le terapie disponibili. Abitudini alimentari scorrette e una dieta ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e alimenti ultra processati contribuiscono a peggiorare ulteriormente la situazione, danneggiando anche il microbiota intestinale e quindi il sistema immunitario.
Fattori scatenanti meno conosciuti
Oltre agli stili di vita, esistono molteplici fattori scatenanti che spesso vengono sottovalutati:
- Infezioni: Episodi di infezione (come la faringite da streptococco, infezioni virali o batteriche e infezioni da herpes virus) possono scatenare o aggravare la psoriasi, in particolare la forma guttata. È fondamentale trattare tempestivamente queste infezioni per evitare ricadute.
- Traumi cutanei: Lesioni della pelle – anche minori, come graffi, tagli, punture di insetto o addirittura interventi chirurgici – possono favorire la comparsa di nuove placche o peggiorare quelle esistenti. Questo fenomeno si chiama fenomeno di Koebner.
- Clima e condizioni ambientali: L’esposizione a condizioni climatiche estreme, come freddo secco, vento o sbalzi termici, può accentuare la secchezza cutanea e le irritazioni, aggravando i sintomi della psoriasi. Anche un’esposizione eccessiva al sole può, in alcuni casi, essere dannosa, sebbene una moderata quantità di luce solare sia spesso benefica.
- Farmaci: Alcuni farmaci comunemente prescritti possono esacerbare la malattia. Tra questi i beta-bloccanti (per l’ipertensione), il litio (per disturbi psichiatrici), i sali d’oro, gli antimalarici di sintesi e alcuni farmaci antinfiammatori. È sempre importante informare il medico della propria condizione prima di assumere nuovi medicinali.
Fattori ormonali e predisposizione genetica
Meno noti ma altrettanto importanti sono i cambiamenti ormonali. Eventi come la pubertà, la gravidanza o la menopausa possono influenzare notevolmente l’andamento della malattia. Le fluttuazioni ormonali possono provocare sia miglioramenti temporanei che peggioramenti marcati, come spesso riferito dalle donne dopo il parto.
Un ruolo inevitabile è giocato dalla predisposizione genetica. Chi ha parenti di primo grado affetti da psoriasi presenta un rischio notevolmente aumentato di sviluppare la malattia o di avere una forma più resistente. Tuttavia, la manifestazione reale dipende dall’interazione tra genetica e i fattori ambientali sopra elencati. Anche in presenza di fattori ereditari, evitare alcuni comportamenti e prestare attenzione ai trigger ambientali può contribuire a ridurre la frequenza e la severità delle ricadute.
Prevenzione e gestione quotidiana
Consapevolezza ed educazione sono strumenti fondamentali nella gestione della psoriasi. Identificare e evitare i fattori di rischio più comuni può fare la differenza nell’andamento della malattia. Alcune strategie efficaci includono:
- Ridurre lo stress con tecniche di rilassamento, mindfulness, attività fisica regolare e, se necessario, supporto psicologico.
- Interrompere o ridurre il fumo e limitare drasticamente il consumo di alcol.
- Seguire una dieta bilanciata, povera di grassi saturi e alimenti processati, ricca invece di fibre, frutta, verdura e acidi grassi insaturi.
- Proteggere la pelle dagli infortuni, utilizzando abiti morbidi ed evitando graffi e irritazioni.
- Consultare sempre il medico prima di utilizzare nuovi farmaci e monitorare regolarmente gli effetti delle terapie in corso.
Mantenendo uno stile di vita sano e adottando alcune precauzioni quotidiane, molte persone riescono a controllare meglio la sintomatologia e a ridurre la frequenza delle riacutizzazioni. Comprendere il ruolo dei principali fattori di rischio è il primo passo per migliorare la propria qualità della vita ed evitare peggioramenti improvvisi e inattesi.