Molti contribuenti non sono consapevoli che esistono numerose esenzioni che permettono a una vasta platea di persone di non dover corrispondere il pagamento dell’IMU. Questa imposta, che riguarda il possesso di immobili diversi dall’abitazione principale di tipo non di lusso, prevede infatti diversi casi in cui il pagamento può essere evitato in maniera pienamente legale. Le esenzioni sono dettagliatamente disciplinate dalla normativa nazionale e integrano non solo situazioni abitative particolari, ma anche peculiari categorie di immobili e specifiche condizioni soggettive.
Le principali esenzioni per l’abitazione principale e assimilate
La più diffusa delle esenzioni riguarda la cosiddetta abitazione principale, ovvero l’immobile in cui il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. Sono esenti dalla tassa le seguenti categorie catastali: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7, cioè tutte le tipologie abitative non di lusso. Di conseguenza, non pagano l’IMU la stragrande maggioranza dei proprietari di case utilizzate come residenza principale, con l’unica eccezione degli immobili di lusso identificati dalle categorie A/1, A/8 e A/9. L’esenzione si estende altresì a una sola pertinenza per ciascuna categoria catastale C/2 (cantina o soffitta), C/6 (box o posto auto) e C/7 (tettoia) associata all’abitazione principale.
Rientrano tra le situazioni assimilate all’abitazione principale anche:
- Alloggi sociali (come definiti dal D.M. 22/04/2008)
- Immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dai soci assegnatari
- Case assegnate al coniuge in caso di separazione o divorzio, se utilizzate come residenza principale
Tutte queste situazioni usufruiscono della medesima esenzione riconosciuta all’abitazione principale.
Esenzioni per terreni agricoli e fabbricati particolari
La platea degli esonerati dal pagamento dell’IMU è particolarmente ampia nel comparto agricolo e tra le tipologie di fabbricati aventi particolari caratteristiche o destinazioni. Le principali casistiche sono:
- Terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dall’ubicazione del terreno.
- Terreni agricoli situati nei Comuni delle isole minori (elencati nell’allegato A della Legge 448/2001), a prescindere dal profilo del titolare.
- Terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.
- Fabbricati rurali strumentali all’attività agricola, che beneficiano di un’aliquota molto bassa (0,1%) e possono essere completamente esentati su decisione del Comune.
- Immobili occupati abusivamente, purché il proprietario abbia sporto denuncia all’Autorità giudiziaria o sia stata avviata l’azione penale, con apposita comunicazione al Comune.
Queste agevolazioni, di fatto, liberano dal versamento dell’imposta una fascia ampia di soggetti impegnati in attività agricola e categorie specifiche che non ricavano reddito da immobili improduttivi o privi di utilizzo causa occupazione abusiva.
Agevolazioni e riduzioni: i casi specifici
Oltre alle vere e proprie esenzioni, l’ordinamento fiscale prevede varie riduzioni sull’imponibile della tassa.
- Comodato gratuito tra parenti di 1° grado: se un genitore concede gratuitamente in uso un’abitazione al proprio figlio (o viceversa), si applica una riduzione del 50% della base imponibile, a condizione che il contratto sia registrato, che il comodante possegga solo un altro immobile abitativo oltre l’abitazione principale, e che la residenza anagrafica e la dimora abituale di entrambi siano nello stesso Comune.
- Immobili storici o artistici: la base imponibile è ridotta del 50%.
- Immobili inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati: riduzione del 50% dell’imponibile.
- Abitazioni locate a canone concordato: riduzione del 25% dell’imposta dovuta.
- Pensionati esteri: per un solo immobile posseduto in Italia, se il pensionato è residente in uno Stato estero che abbia accordi di convenzione internazionale con l’Italia, è prevista una riduzione del 50% dell’IMU dovuta.
I requisiti dichiarativi e le verifiche dei Comuni
In molti casi, per usufruire dell’esenzione o dell’agevolazione, è necessario adempiere a specifici obblighi dichiarativi. Per esempio, è richiesta la presentazione della dichiarazione IMU utilizzando il modello ministeriale entro il termine previsto. Tale dichiarazione resta valida sino a quando non si modificano le circostanze che hanno dato diritto all’esenzione.
I Comuni svolgono controlli periodici per accertare la veridicità delle richieste di esenzione o riduzione. Il contribuente deve quindi conservare tutti i documenti attestanti il diritto (contratti di comodato, certificazioni agricole per terreni, provvedimenti giudiziari per occupazioni abusive ecc.). In caso di dichiarazione mendace, sono previste sanzioni amministrative abbastanza severe.
Nelle normative sull’IMU, la casistica può cambiare per effetto delle nuove leggi di bilancio o interventi straordinari, come avvenuto durante il periodo di emergenza sanitaria (in numerosi casi, gli immobili destinati ad attività commerciali, turistiche e ricettive sono stati temporaneamente esentati dagli acconti dell’imposta). Si raccomanda pertanto di verificare, tramite il proprio Comune di residenza o fonti aggiornate, eventuali modifiche alle regole.
Una panoramica normativa
Le principali fonti normative che regolano l’IMU e le sue esenzioni comprendono il D.Lgs. 504/1992 e la Legge 160/2019, aggiornate annualmente con la legge di bilancio. Le diverse fattispecie di esenzione e riduzione sono disciplinate in modo piuttosto dettagliato, rendendo utile la consultazione periodica anche di portali di informazione specializzati o consulenti fiscali.
Quanto sinora illustrato evidenzia quindi come moltissime persone fisiche, famiglie e operatori agricoli rientrino nelle categorie esentate dal pagamento dell’IMU, spesso per situazioni abitative ordinarie o per l’attività esercitata. Resta centrale, per la tutela dei propri diritti e la prevenzione di errori o omissioni, la conoscenza approfondita delle norme e il rispetto delle procedure richieste.