La verità sul gioco d’azzardo: ecco le cifre astronomiche che lo stato incassa ogni anno

Nel corso degli ultimi anni, il gioco d’azzardo in Italia ha conosciuto una crescita senza precedenti sia in termini di volume di denaro coinvolto sia per l’impatto che genera sulle finanze pubbliche, sugli stili di vita e sulla società. I dati ufficiali, aggiornati al 2025, fotografano un fenomeno estremamente rilevante: la spesa annuale degli italiani dedicata alle diverse forme di gioco d’azzardo – slot machine, scommesse sportive, giochi online e lotterie – ha raggiunto cifre davvero impressionanti, superando anche altre voci di bilancio pubblico come la sanità e l’istruzione.

I numeri del gioco d’azzardo: una crescita costante e allarmante

Le cifre fornite dalle principali fonti istituzionali permettono di comprendere l’entità del fenomeno. Nel 2022 il volume totale di denaro giocato ha raggiunto la soglia dei 136 miliardi di euro, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente, quando erano già stati superati i 111 miliardi. Nel 2024 si sono toccati i 157 miliardi di euro e per il 2025 è stata stimata una spesa superiore a 160 miliardi, trend che mostra una costante accelerazione. Queste cifre, da sole, mettono il gioco d’azzardo al centro della vita economica italiana, rappresentando una quota sempre più significativa del PIL nazionale, circa il 7%.

Il dato pro capite è altrettanto significativo. Nel 2022, secondo le stime ISTAT, la “raccolta” – cioè il totale del denaro giocato da ogni cittadino maggiorenne – si aggirava sui 2.730 euro all’anno. Una cifra che evidenzia quanto il fenomeno sia diffuso e radicato su tutto il territorio nazionale.

Gettito fiscale: quanto incassa lo Stato

Un aspetto centrale da analizzare riguarda il gettito erariale derivante dal gioco d’azzardo. Questo introito, rappresenta una voce strategica nei bilanci pubblici, ma è solo una frazione rispetto al totale giocato. Nel 2021, lo Stato ha incassato circa 8 miliardi e 413 milioni di euro tramite imposte legate al gioco legale. La crescita nel biennio successivo è stata significativa, con 11,21 miliardi di euro di incassi erariali stimati per il 2022.

Per mettere in prospettiva questi numeri, basti pensare che nel 2021 le tasse sul gioco d’azzardo hanno rappresentato il 2,4% del totale della spesa per consumi finali della Pubblica Amministrazione. Una parte dei proventi statali potrebbe coprire bilanci dedicati ad attività ricreative, culturali e di culto (circa 6,4 miliardi), abitazioni (7 miliardi), protezione dell’ambiente (5,7 miliardi), e persino investimenti nella sanità o nell’edilizia scolastica.

Nonostante questi incassi, il rapporto tra denaro giocato e tassato è molto sbilanciato: nel 2017, ad esempio, lo Stato ha ricavato solo l’1,13% dalle giocate online, un margine notevolmente basso rispetto al volume totale in circolo. Nel 2024, la quota del gettito erariale rispetto al totale del gioco d’azzardo è stimata intorno al 36,20% – cifra che ricomprende anche altri margini e voci di bilancio collegati al settore.

Il flusso del denaro: vincite, margini e beneficiari

Il flusso del denaro nell’universo del gioco d’azzardo segue uno schema preciso. Sul totale della raccolta, una parte consistente viene restituita ai giocatori sotto forma di vincite. Nel 2022 circa 115 miliardi di euro sono stati in vari modi reintegrati tra le mani dei partecipanti. Il margine effettivamente trattenuto (la “spesa”) si aggira invece intorno a 20 miliardi di euro, cifra che rappresenta il guadagno netto del comparto, prima della ripartizione tra tasse, operatori privati, spese di gestione e investimenti.

Nel panorama italiano, i beneficiari di queste cifre sono sia operatori pubblici che player privati. Lo Stato, tramite la rete dei Monopoli di Stato, gestisce una parte rilevante del settore, incassando imposte, concessioni e canoni. Tuttavia il mercato è ampiamente popolato anche da aziende private, che si avvantaggiano degli enormi volumi e della crescente attività, soprattutto nel segmento delle scommesse online.

La transizione digitale ha comportato un aumento esponenziale delle giocate online, favorito da costi più bassi e una maggiore accessibilità. Una partita online costa mediamente 5,6 euro ogni 100 spesi, contro i 26,8 euro di quelle fisiche. Questa convenienza ha spostato enormi volumi sulla rete, riducendo il margine trattenuto dal banco ma aumentando il totale giocato.

Implicazioni sociali e rischio dipendenza

Dietro le cifre astronomiche del gioco d’azzardo si nasconde un lato oscuro fatto di rischi sociali, costi indiretti e conseguenze difficili da misurare. L’aumento vertiginoso delle giocate genera problemi diffusi di dipendenza, con impatti negativi su salute, relazioni familiari e contesti lavorativi. Il fenomeno della ludopatia è ormai riconosciuto tra le patologie moderne, e richiede interventi di prevenzione e assistenza che impattano ulteriormente sulle spese pubbliche.

Il settore, spesso associato a promesse di ricchezza facile, determina un crescente spostamento di risorse economiche dalle famiglie verso il comparto del gioco: l’importo annuale delle giocate nel 2024 ha superato di 20 miliardi le spese per la sanità nazionale, consolidando un trend che vede le risorse pubbliche destinate all’istruzione (52 miliardi) e all’intero bilancio dei comuni italiani (77 miliardi) nettamente inferiori al volume della raccolta nel gioco d’azzardo.

I costi indiretti del fenomeno comprendono la cura dei disturbi correlati, perdita di produttività lavorativa, indebitamento personale, disgregazione dei nuclei familiari e difficoltà di reinserimento sociale. Questi costi, difficili da quantificare, si sommano all’ingente spesa diretta, facendo del gioco d’azzardo una vera e propria questione di ordine pubblico e sanità.

Prospettive future e interrogativi etici

Le proiezioni per il futuro indicano una crescita ancora più marcata. Nel 2026 il volume di denaro giocato potrebbe raggiungere 175 miliardi di euro, confermando la tendenza al rialzo consolidata negli ultimi anni. Questa crescita porta con sé una moltiplicazione dei rischi connessi e un dibattito sempre più acceso sull’etica della dipendenza dal gioco.

Da un lato, lo Stato si trova nella posizione di incassare cifre impressionanti utili ai bilanci pubblici, dall’altro deve affrontare l’impellenza di tutelare i cittadini dai rischi sociali e sanitari che derivano dal dilagare dell’azzardo. Mentre la sostenibilità economica si confronta con le esigenze di prevenzione, assistenza e tutela, il gioco d’azzardo rimane protagonista indiscusso delle cronache economiche italiane.

In sintesi, i numeri ufficiali delineano un quadro chiaro: il gioco d’azzardo genera incassi annuali per lo Stato che superano qualsiasi voce di bilancio comparabile, portando con sé interrogativi sul futuro della società italiana e sulle scelte di politica pubblica. I cittadini e le istituzioni sono chiamati a riflettere su come governare un fenomeno che muove cifre astronomiche, ma che comporta effetti di vasta portata su tutto il tessuto sociale.

Lascia un commento