Vinci al gioco in ricevitoria? Ecco la cifra esatta che incassa il tabaccaio sulla tua vincita

Quando si parla di vincite da giochi in ricevitoria come Gratta e Vinci, Superenalotto, Lotto o 10eLotto, una domanda ricorrente fra i giocatori è: “Quanto incassa realmente il tabaccaio dalla vincita di un cliente?”. Il tema si intreccia con miti, false credenze e aspettative ingiustificate, tanto che molti pensano che l’esercente riceva una percentuale o un bonus diretto ogni volta che nella propria rivendita viene centrata una grossa somma. In realtà, la dinamica che regola i guadagni del tabaccaio è ben diversa e chiaramente definita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La percentuale del tabaccaio: come viene calcolata

La fonte di guadagno principale che incassa la ricevitoria dalle giocate non è in alcun modo legata alla vincita effettiva del cliente. Il tabaccaio percepisce infatti un aggio fisso (cioè una percentuale) esclusivamente sull’importo giocato, a prescindere dal risultato della giocata stessa. Attualmente, secondo i regolamenti vigenti, questa percentuale ammonta all’8% del valore della singola giocata o del biglietto venduto e risulta esente da IVA . Ogni volta che, ad esempio, un cliente acquista un Gratta e Vinci da 10 euro, il tabaccaio percepisce soltanto 80 centesimi di guadagno netto.

A livello pratico significa che, sia che si tratti di una giocata online su terminale (come Superenalotto, 10eLotto, Lotto), sia che si tratti dell’acquisto fisico di un biglietto come i Gratta e Vinci, l’importo guadagnato dalla ricevitoria è sempre l’8% del valore speso dal cliente. Addirittura, la normativa disciplina e chiarisce questo punto proprio per evitare equivoci su premi corrisposti direttamente ai rivenditori in caso di grandi vincite .

La bufala della commissione su vincita: cosa succede in caso di premi elevati

Considerando le importanti somme che talvolta finiscono sulle cronache (come accade con le maxi vincite al Superenalotto), si diffonde con facilità il falso mito che la ricevitoria prenda una percentuale sul premio vinto. Tuttavia, alle ricevitorie non spetta alcuna quota aggiuntiva connessa al valore del premio riscosso dal cliente. Anche in caso di cifre milionarie, il compenso dell’esercente resta invariato e si limita all’aggio sulla giocata originaria.

Per fare un esempio concreto: se un cliente gioca 5 euro al Superenalotto e vince 90 milioni di euro, il titolare della tabaccheria incasserà sempre e solo 40 centesimi per quella schedina venduta. Tutta la restante parte, cioè la vincita, va integralmente al cliente, fatta eccezione per le trattenute fiscali dovute allo Stato.

Questo punto è ribadito con chiarezza anche dai rivenditori stessi. Numerose testimonianze confermano che, anche in occasione di vincite storiche, gli unici “ringraziamenti” che ricevono dal fortunato spesso si riducono a qualche brindisi o una foto ricordo, ma senza alcuna gratificazione economica extra da parte dello Stato . Può accadere, piuttosto, che la notorietà della ricevitoria diventi un valore aggiunto, grazie a un incremento di clientela attratta dalla cosiddetta “fortuna”, ma l’entrata diretta rimane sempre rapportata alle singole giocate, non alle vincite.

Modalità di riscossione premi e ruolo della ricevitoria

Un altro aspetto poco noto riguarda le modalità di pagamento delle vincite: non tutte possono essere corrisposte direttamente dal tabaccaio. Esistono infatti precise soglie differenziate a seconda dell’ammontare della somma vinta:

  • Per premi ai Gratta e Vinci e il pagamento di Lotto e 10eLotto, la ricevitoria può erogare direttamente importi minori (fino ai limiti previsti dalla legge), mentre per cifre più alte l’unica opzione è la prenotazione presso l’istituto bancario convenzionato o l’Ufficio premi del concessionario.
  • Nel caso del Lotto tradizionale, per vincite da 543,48 euro a 2.300 euro, è possibile ritirare il denaro direttamente in contanti presso la stessa ricevitoria dove è stata effettuata la giocata. Per premi da 2.300 a 10.500 euro è necessaria la prenotazione e la scelta della modalità di accredito; infine per somme maggiori, il pagamento viene effettuato solo presso sportelli bancari o l’ufficio competente .

La ricevitoria svolge pertanto un ruolo di intermediario tra gestore dei giochi e cliente, attenendosi scrupolosamente alle normative dettate da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) e ai regolamenti specifici di ogni gioco.

L’effetto “fortuna” e l’importanza dell’afflusso di clientela

Sebbene il guadagno effettivo del tabaccaio sulle singole vincite sia molto limitato, l’impatto sul volume delle vendite può invece essere significativo. Quando in una ricevitoria si verifica una vincita importante, la notizia spesso si diffonde a livello locale e, a volte, nazionale, generando un effetto traino tra i giocatori che cercano la “fortuna” laddove altri l’hanno già incontrata . Questa maggiore visibilità può portare, nel tempo, a un aumento del giro d’affari del punto vendita grazie a un più alto numero di giocate.

I ricevitori, in definitiva, lavorano su margini bassi e puntano molto sul volume delle giocate e sulla fidelizzazione dei clienti. Episodi di vincite record vengono vissuti come “pubblicità gratuita” per la tabaccheria e, a volte, favoriscono la nascita di vere e proprie leggende urbane sulla “ricevitoria fortunata”. Tuttavia, l’unico vero guadagno resta l’aggio stabilito dalla normativa, calcolato sulla singola giocata, senza differenze tra una vincita milionaria e una sconfitta totale.

Per concludere il quadro, si può quindi affermare con certezza che l’importo esatto che incassa il tabaccaio sulla tua vincita corrisponde all’8% dell’importo giocato/venduto, non della vincita riscossa. Nessuna quota del premio va alla ricevitoria, che guadagna solamente in base al volume delle giocate effettuate nel proprio punto vendita.

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